lunedì 30 marzo 2015

IL RUMORE DI UNA FOTOGRAFIA

Certe immagini producono un rumore sordo,la stessa sensazione che puoi provare davanti al famoso quadro che urla.
Questo è un mondo dove la cultura dell'immagine non esiste quasi,ci sono i critici a parlarci dell'arte figurativa perché nessuno si prende più la briga di mettersi davanti a un quadro o a una fotografia per guardarla per alcuni minuti.Questa è la prima lezione che dovrebbe essere consegnata a chi si avvicina alla fotografia,datti il tempo di guardare!
Se osservate per qualche secondo questa fotografia comincerete ad ascoltare il fruscio di questo pezzo di plastica che si avvolge introno alla ringhiera,ne sentirete distintamente il rumore e potrete immaginarne il movimento...ma dovete aspettare che accada,lasciare che l'immagine arrivi a voi,dovrete permettere alla fotografia di fare parte di voi senza fuggire prima che accada.
Nella nostra cultura l'immagine è utilizzata come una baionetta che trafigge chi la guarda,la pubblicità e i media infilzano milioni di persone ogni giorno e la gente non sa più amare se stessa perché non sa amare un'immagine che parla di se.
Nell'età dell'immagine nessuno sa immaginare,nell'età dell'immagine nessuno sa guardare.

Osservate come questo pezzo di plastica rompa lo schema della ringhiera,è impigliato ma non ne fa parte.
Continuerà ad urlare la sua diversità fin quando ci sarà qualcuno a osservarne il rumore.

sabato 28 marzo 2015

LA PRIGIONE

Normalmente chi ha la passione della fotografia ama anche passeggiare e osservare.Passeggiare e guardarsi intorno è il cibo primo della fotografia.Spesso questa attitudine all'osservazione nasce molto prima della passione per la fotografia,fino a sfociare nella malsana abitudine di vedere tutto attraverso il mirino della reflex,anche quando la reflex non c'è.
In una delle mie lunghe passeggiate spesso mi ritrovavo a costeggiare terreni o abitazioni recintate con quelle reti verdi a rombo,tipiche delle nostre parti.Spesso queste reti comprimono la vegetazione che funge da protezione alla proprietà e io rimanevo affascinato da tutte quelle piccole foglioline che spuntavano dalla rete.Mi sembrava in atto una vera e propria evasione verso il sole...la fuga delle piante dalla costrizione dell'uomo.

Normalmente cerco di distinguere le due cose,se vado a passeggiare lascio a casa la reflex per evitare di fermarmi ogni 5 minuti attratto da qualcosa possa trasformarsi in immagine fotografica.Diciamo che quando cammino e noto qualcosa di fotogenico tendo a ritornare il giorno dopo con la reflex al collo.
Questa immagine nasce da quelle mie osservazioni durante le lunghe passeggiate.Un'immagine semplice:questa spiga che sovrasta un filo spinato racconta una storia secondo me,una storia di libertà,di vita e di morte,di ciò che germoglia e ciò che appassisce.Il fatto che le sfumature ruggine appartengano anche alla spiga,a parere mio,creano quel legame tra la vita e la libertà che va comunque conquistata.
Molti potrebbero dirmi che è un viaggio tutto mio...Vi risponderei semplicemente:
Se questo viaggio non fosse tutto mio non potrebbe mai diventare anche vostro.
A presto

venerdì 27 marzo 2015

LA FOTOGRAFIA E LA REALTA'

Ogni passione,ogni amore,ogni elemento creativo che lasciamo entrare nella nostra vita deve,a parer mio,avere uno scopo di crescita interiore;in realtà sono convinto che questo è lo scopo in ogni caso,che noi ce ne rendiamo conto o meno.La nostra consapevolezza rispetto a questa cosa ci rende solo più o meno pragmatici e nulla più.
Per dirla in parole più semplici,tutto è un mezzo,anche la fotografia.

Credo fermamente che uno smette di fotografare quando diventa fotografo.
Non prendetemi alla lettera,non è il mio scopo,intendo solo dire che quando il sentirsi fotografo supera l'atto del fotografare l'ego prende il posto della creatività e spesso ci si rifugia in una fotografia tecnica che nulla mostra di nuovo al mondo e sopratutto a noi stessi.
Quando si parla di "fotografare la realtà" dovremmo metterci d'accordo quantomeno su quale sia il nostro concetto di realtà.
La presunta oggettività che alcuni fotografi dicono di avere rispetto alla realtà che riproducono in immagini fotografiche,secondo me,è poco più di un malinteso.
Cosa significa reale? Quello che vedono gli occhi?
E cosa vedono gli occhi?
Lo spettro visibile all'occhio umano è una misura microscopica rispetto allo spettro  esistente,e credo che lo spettro esistente sia ben oltre quello che noi abbiamo percepito e scoperto fino ad ora.Noi chiamiamo realtà un granello di polvere nel cosmo,ne fotografiamo un miliardesimo di porzione e crediamo di descrivere la realtà oggettiva.
Credo che quella porzione di realtà può diventare reale solo se passa veramente per noi,per il nostro essere.Se noi troviamo il nostro essere nella nostra immagine,allora avremmo fotografato la realtà....ma non parliamo di oggettivo,ognuno ha il suo livello di coscienza e l'oggettivo si perde in questa misura.
L'oggettivo dell'umanità presente è di poco sopra a soglia del sonno;aspetterei tempi migliori per richiamare questo parametro.






giovedì 26 marzo 2015

COSA SIGNIFICA "FOTOGRAFIA ESOTERICA"

Il termine Esoterico sta a indicare ciò che sta dentro.
La Fotografia Esoterica non è altro che la rappresentazione di noi stessi attraverso l'immagine fotografica.
Qualcuno potrebbe obbiettare che è sempre così,ogni volta che qualcuno fotografa parla del suo mondo interiore,ma non sempre è così.Molti fotografi hanno come obbiettivo quello di ritrarre la "realtà" davanti ai loro occhi,cercano l'oggettività di ciò che vedono,non ritagliano le immagini e le postproducono il meno possibile per essere in linea col loro "riportare la realtà".Altri fanno fotografia documentaristica per lasciare ai posteri ricordi di luoghi e abitudini.
La fotografia esoterica nasce da un'intento interiore,quello di utilizzare la fotografia come mezzo di conoscenza di se stessi attraverso una rappresentazione fotografica della realtà.
Molte volte,dopo aver scattato delle immagini,c'ho trovato dentro elementi che non avevo visto,significati che non avevo compreso,armonie che non mi ero accorto di aver colto.
La fotografia è uno specchio di quello che vediamo di noi,ma attraverso un mezzo come la fotocamera,che per sua natura opera attraverso parametri oggettivi,noi vediamo oggettivato il nostro soggettivo.
(Tony Miroballo)